Sabato 18 Dicembre in Cattedrale mons. Corrado Sanguineti ha ordinato diaconi Riccardo Cambisio e Daniele Sacchi, alunni del nostro seminario.
Il vescovo nell’omelia ha ricordato che «Innanzitutto è il Figlio dell’Eterno che, assumendo la nostra condizione umana, accoglie la volontà del Padre, si fa obbediente, servo di Dio e degli uomini. San Paolo, con differenti linguaggi, esprime il mistero dell’abbassamento del Figlio, di un Dio che si spoglia della sua gloria per venire tra noi come servo. […] I primi coinvolti dal mistero della venuta del Signore nella nostra carne, Maria e Giuseppe, assumono anche loro la posizione dell’umile servizio, a Dio, nell’obbedienza alla sua parola e al suo progetto, e ai fratelli […]», per giungere a ricordare ai candidati e a tutti i presenti che «il ministero del diaconato – il grado inferiore del sacramento dell’ordine – è il ministero che rende presente nella Chiesa il dono di Cristo servo e aiuta la comunità cristiana a vivere la dinamica del servizio. Il diaconato, che il Concilio Vaticano II ha ristabilito nella sua piena configurazione, non solo come una tappa verso il presbiterato, ma anche come ministero stabile e permanente, esprime perciò una realtà di grazia che arricchisce la vita concreta delle nostre comunità».
Rivolto a Riccardo e Daniele Mons. Sanguineti ha ricordato come «l’essere diaconi, il dono della configurazione a Cristo servo, […] è qualcosa di permanente, perché anche quando, a Dio piacendo, diventerete presbiteri, non dovrete mai perdere l’attitudine al servizio, che ora, come diaconi, sarete chiamati a svolgere sotto tre aspetti tipici e propri. Consacrati da uno speciale dono dello Spirito Santo, sarete d’aiuto a me, vescovo, e al presbiterio, nel ministero della parola, dell’altare e della carità. Come ministri della Parola, potrete predicare tenendo l’omelia, avrete il compito di esortare e di istruire nella dottrina di Cristo, attraverso la catechesi e altre forme di annuncio e d’incontro, cercando di raggiungere anche chi è sulla soglia, chi è alla ricerca della fede. Come ministri dell’altare, preparerete ciò che è necessario per il sacrificio eucaristico, distribuirete ai fedeli il corpo e il sangue del Signore, anche visitando gli infermi, potrete guidare la preghiera, amministrare il battesimo, benedire il matrimonio, portare il Viatico ai moribondi e presiedere il rito delle esequie. Come ministri della carità, siete chiamati a vivere una particolare sollecitudine per i malati, i poveri, le persone sole o provate, animando nella Chiesa diocesana e nelle comunità parrocchiali la testimonianza concreta della carità, in comunione con i presbiteri e con il vescovo. Davvero è un dono grande che oggi ricevete, non per voi, ma per la Chiesa, per la sua vita e la sua missione: il diaconato sia davvero da voi accolto e vissuto in pienezza, maturando e crescendo nella disponibilità a Cristo, nel sentirvi parte di una Chiesa locale, radunata intorno al vescovo, non facendo mancare la testimonianza del servizio, come forma dell’esistenza per ogni discepolo del Signore».
Qui è scaricabile l’omelia integrale
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